“Non è una mostra di fotografie ma di lavori che hanno la fotografia alla base di un processo di ringiovanimento espressivo che aggiunge o toglie all’immagine di partenza qualcosa che ne ribalta il significato e la rende unica e irriproducibile. […] La tecnica dell’incisone e del ritaglio sulla carte fotografica che caratterizza alcune opere scoprono anche un aspetto imprevisto dell’artista: il segno meticoloso e tradizionale della ‘condizione donna’ ”.
[Piero Berengo Gardin, Il Messaggero, Roma, dicembre 1978]